La leggenda narra che il momento migliore per togliere il pannolino ad un bambino sia l’estate. E in virtù di questa credenza sono molti i genitori che si imbarcano in quest’avventura in questo periodo dell’anno. Il presupposto non è completamente sbagliato, ma neanche universalmente giusto: se da un lato è vero che d’estate il pannolino dà fastidio perché fa caldo, che lasciare il bambino seminudo è meno problematico con le temperature estive, che in spiaggia l’uso del costumino può essere un primo approccio alle mutandine, è anche vero che bruciare le tappe e imporre lo spannolinamento a un bambino che non è pronto solo perché è estate, oltre ad essere inutile, rischia di essere controproducente.
Dunque, pare che il punto di partenza sia questo: che il bimbo sia pronto. Ma quand’è che un bambino è pronto? Come si capisce? E se sembra non essere mai pronto, come lo si incentiva?
Di base si può dire che se il bambino appare infastidito dal pannolino, se si dimostra interessato al vasino o al wc, se sembra desideroso di provare ad affrontare questa prova, se sa avvisare (a parole o con i gesti) quando ha un bisogno, possiamo pensare che sia pronto per dire addio al pannolino.
E detto questo? Da che punto si deve partire?
Andiamo con ordine. Quando si parla di spannolinamento tre sono le domande alle quali rispondere:
- Come incuriosire un bimbo per poter procedere all’abbandono del pannolino? E in particolare cosa fare se il bimbo non appare minimamente interessato a questo cambiamento pur avendo un’età in cui lo spannolinamento è ormai necessario (giunti verso i 3 anni, con l’ingresso alla scuola dell’infanzia, l’essere senza pannolino è una condicio sine qua non)?
- Come gestire i primi tempi dello spannolinamento? Cosa aspettarsi? Da cosa non farsi spaventare?
- E se dopo essersi imbarcati nell’impresa si ha l’impressione che i tempi non siano maturi e che la battaglia è persa in partenza?
Cerchiamo allora di rispondere a queste domande e di fare un po’ di chiarezza.
- Prima dello spannolinamento
Il vasino come un gioco
Per cominciare può essere buona prassi rendere il vasino un oggetto familiare già quando il bimbo ha un anno e mezzo o giù di lì: pur essendo, nella maggior parte dei casi, presto per lo spannolinamento lasciare a disposizione il vasino (o il riduttore) lo renderà un oggetto familiare. Il bambino all’inizio potrebbe utilizzarlo in centoeuno modi che non sono quello previsto: nessun problema! Lasciatelo fare, lasciatelo esplorare. Piano piano potrete iniziare assieme a lui a fare giochi che avvicinino mano a mano alla comprensione dell’uso del vasino: ad esempio bambole e/o peluche possono aver voglia di fare pipì o pupù in questo strano strumento!
Libri per incuriosire
Nessun libro può insegnare al vostro bambino a vivere senza il pannolino. Ma ci sono tantissimi libri che possono attirare la sua attenzione, attivare la sua fervida fantasia, solleticare la sua innata curiosità. È bene stare molto attenti a questa distinzione, perché se ci si aspetta che un libricino, per quanto ben fatto, sia il motore dello spannolinamento si rischia di fallire miseramente e di far perdere al bimbo anche il gusto di giocare con i libri. Un libro, invece, può raccontare senza imposizioni che cosa sia un vasino, o che cosa sia il wc; può aiutare a comprendere che è un’avventura comune a tanti bimbi; può cominciare a far pensare a come intraprendere la strada verso il vasino. Cliccando qui potete trovare una lista di libri proprio su questo tema; ne esistono di tanti tipi, per andare incontro alle preferenze di ciascun bambino: ci sono libri sonori, libri tattili, libri “avventurosi”… Ma una categoria particolare è quella dei silent book (un esempio è “basta pannolino”): con questi libri il bambino in un certo senso dà voce alla storia, creando il personaggio in base alle proprie scelte e sentendolo così più vicino.
- Durante lo spannolinamento
Pronti, partenza, via!
Ecco che un giorno il vostro bimbo manifesta tutti i segnali giusti, o decide di voler provare il vasino, o addirittura vi dice esplicitamente che non vuole più il pannolino. È giunto il momento di partire a tutti gli effetti per quest’avventura. Quando si comincia a togliere il pannolino è bene viverla con serenità e tranquillità: cogliete le occasioni che il vostro bimbo vi offre (e quindi fatevi trovare pronti) e non sentitevi sotto pressione per questo cambiamento. Spesso a far fallire o a rendere lungo e complesso lo spannolinamento sono proprio le ansie, i dubbi, le incertezze dei genitori: se io bimbo sono pronto a lasciar andare il pannolino, ma sento che chi dovrebbe sostenermi è nervoso, sotto pressione e già si aspetta il peggio, sarò intimidito da questo cambiamento e tutto ciò non farà altro che bloccarmi e farmi tentennare. E invece quando si decide di partire, si va senza timore. Si mette in conto qualche incidente, ma nulla di più.
O tutti o nessuno
Durante lo spannolinamento (come per tutti i cambiamenti rilevanti per i bambini) è importante che il bambino sia accompagnato da tutte le figure di riferimento, per non trovarsi in confusione o non capire bene come funzioni questa nuova tappa: maestre, nonni, baby-sitter… Tutti devono essere pronti e concordi nella gestione della situazione. Se si è iniziato lo spannolinamento, a meno che non sia evidente che si erano letti male i messaggi del piccolo, non si torna indietro e non si parcellizzano le situazioni: una volta tolto è tolto a casa, all’asilo, in giro.. L’unico contesto per cui non vale questa regola è quello della nanna, per cui va considerata una gestione a parte.
Niente ansia
Un po’ come per il parto, anche il momento dell’addio al pannolino è generalmente dipinto come una tragedia, un qualcosa di difficilissimo, un momento drammatico. Questa nomea che lo spannolinamento si è fatto altro non fa se non far partire con il piede sbagliato. Non voglio dire che sia sempre una passeggiata, ma aggiungere ansia all’ansia non può essere d’aiuto. Se si vuole arrivare alla meta, si deve sempre partire con la certezza che andrà tutto bene.
E la notte?
La notte (e i pisolini) sono un capitolo a parte, perché anche bambini con un ottimo controllo sfinterico durante la veglia possono avere difficoltà a tenersi asciutti durante la notte. Se il bambino lo preferisce si può introdurre il “passaggio intermedio” del pannolino a mutandina, che non svilisce e non confonde il bimbo. Poi il pannolino si toglierà definitivamente quando sarà evidente che il piccolo di notte rimane asciutto o che sente lo stimolo e chiama per essere portato in bagno. Magari si può aiutarlo fin da subito ricordandogli la sera, prima di dormire, di chiamare se deve fare pipì, ma sempre senza arrabbiarsi se invece non lo fa.
Incidenti senza paura
Gli incidenti potranno essere all’ordine del giorno: metteteli in conto e pensate già in anticipo a come gestirli. Tenete comodi diversi cambi, soprattutto quando siete fuori casa, e non prendetela sul personale. Arrabbiarsi, fare tragedie, come anche buttarla in ridere, peggiora la situazione: se le reazioni sono molto intense, il tutto si fa molto interessante per i bambini!!
Ma ti scappa? E adesso ti scappa? E ora?
Una tendenza dei genitori durante lo spannolinamento è quella di chiedere ai bambini un miliardo di volte al giorno se devono fare pipì. Take it easy. Lasciate anche a loro il tempo di dirvi che è ora di correre in bagno, lasciate loro il tempo di sbagliare se capita, lasciate loro la fiducia che sappiano avvisarvi. Al massimo datevi un tempo minimo tra una richiesta e l’altra: se dall’ultima volta che avete chiesto se dovesse andare in bagno non è passata almeno un’oretta, lasciate perdere (occhio agli orologi!).
Il problema della cacca (e dei blocchi in generale)
Capita spesso che nel primo periodo dello spannolinamento i bambini si “blocchino” con la pupù. Nulla di preoccupante se si riesce ad evitare di farla diventare una questione di stato e si lascia semplicemente il tempo alle cose di ritrovare il loro equilibrio. Meglio non chiedere centomila volte se scappa, non obbligare i bambini ad infinite sedute in bagno nell’attesa che arrivi, non dimostrarsi perennemente preoccupati per la cacca e non fare una tragedia se capita di dover usare un clisterino.
Regressioni
Potranno esserci, per milleuno motivi, delle regressioni. Può capitare che un bambino anche dopo qualche mese senza “incidenti” se la faccia addosso: non mettetelo sotto i riflettori per questo, non fategli il quarto grado, non punitelo, non fate nulla che possa far sembrare questa cosa più di quello che semplicemente è. Piuttosto se la vive male (ma solo se LUI la vive male) consolatelo e rassicuratelo: può capitare.
Se si riesce a vivere questo passaggio con un minimo di serenità, si otterranno certamente risultati migliori!
Dott.ssa Giulia Schena
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