I bambini sono curiosi, vorrebbero sapere tutto, trovano sempre un buon motivo per chiedere “cos’è?”, “perché?”, “come si fa?”… Ed è incredibile come spesso riescano a coglierci impreparati con domande fin troppo argute, su argomenti fin troppo grandi per la loro piccola stazza.

Ma in realtà, probabilmente, siamo noi che non riusciamo a cogliere appieno quanto in fretta i nostri piccoli esploratori crescano e quanto tutti i loro sensi siano sempre all’erta e tesi a scoprire, apprendere, comprendere.. Ci aspettiamo, insomma, che siano puri, indifesi e che vivano per più tempo possibile nel magico mondo delle fate, in cui tutti i temi “scottanti” della vita non trovano spazio.
Ed è così che ci colgono impreparati, perché in realtà, l’apparenza inganna e quei piccoli tesori sono molto più avanti di noi, di tutte le nostre paure, di tutti i nostri pudori.
Una delle domande che mettono in difficoltà quasi tutti i genitori è “ma come nascono i bambini?!”.
Eppure è una domanda così naturale, così spontanea.. Ma va a toccare uno di quei tasti che crescendo diventano dolenti, che con l’età si coprono di pudore: la sessualità.
Il modo in cui si risponde a questa domanda è davvero molto importante, perché pone le basi per una buona e sana educazione sessuale, oltre che essere propedeutica per lo svilupparsi di una relazione e una capacità comunicativa tra genitori e figli che permetta di evitare fastidiosi qui pro quo e pericolosi silenzi imbarazzati.
Tendenzialmente, infatti, la prima volta che si presenta una domanda di questo tipo, i bambini sono ancora piccoli (a seconda delle occasioni offerte dal contesto -quali, ad esempio, l’arrivo di fratellini- ci si aggira indicativamente tra i 3 e i 5 anni). Anche se all’apparenza questo è un momento drammatico per i genitori, che temono di “rubare l’infanzia” ai loro bambini con certi discorsi, la precocità di tale interesse è un fatto molto positivo: a quest’età i bambini generalmente non sono ancora smaliziati e la loro curiosità si configura come un sano interesse a scoprire e conoscere. Cogliere quest’occasione invece di sfuggirla può quindi essere davvero utile.
Ma come rispondere serenamente a questa domanda senza andare nel panico, sudare freddo e dare al bambino la netta impressione di aver chiesto qualcosa di assurdo e/o proibito?!? Semplice: cercando di essere il più possibile chiari, realistici e tranquilli.
Proviamo ad immaginare come potrebbe svolgersi una conversazione genitore-figlio su questo tema. Immaginiamo un bambino di circa 4 anni, che ha scoperto di aspettare un fratellino o che un suo amichetto ha avuto/avrà un fratellino. Per semplicità il dialogo immaginario sarà con la mamma, ma il genitore in questione è interscambiabile.
Bambino:”Mamma ma come è arrivato il bambino nella pancia?”
Mamma:”Le mamme hanno degli ovetti, chiamati ovuli, nella pancia e i papà mettono un semino che entra nell’ovulo e così piano piano si forma il bambino.”
Bambino:”Mmmmh, ma come fa il papà a mettere quel semino?”
Mamma:”Allora, tutte le femminucce hanno la patatina, giusto? E tutti i maschietti hanno il pisellino, hai presente?..” (naturalmente gli appellativi possono essere di diverso tipo, a seconda delle abitudini familiari)
Bambino:”Sì, certo mamma.” (Se, invece, con il bambino non è mai stato affrontato l’argomento, può essere un buon momento per farlo.. Anche perché andando a scuola avrà notato le differenze tra sé e i compagni dell’altro sesso)
Mamma:”Ecco, quando i maschi diventano grandi dentro il loro pisellino si formano i semini che servono a fare i bambini. Quando un uomo e una donna decidono di voler fare un bambino il papà mette il suo semino nella patatina della mamma e quello nuota fino al l’ovulo”.
In genere se questa spiegazione è data con calma e serenità, è più che sufficiente al bambino. Almeno finché, crescendo, il bambino non avrà altre domande, alle quali sarà bene rispondere con altrettanta sincerità.
Bisogna fare molta attenzione a romanzare la spiegazione del concepimento o a collegarlo al fatto di “volersi bene” (spesso si dice “la mamma e il papà si sono voluti bene e sei arrivato tu”, ma una spiegazione simile oltre a non essere completa rischia di far pensare al bambino che se non arrivano altri bambini i genitori non si vogliano più bene). Se si cerca di aggirare l’ostacolo, infatti, prima o poi il bambino scoprirà che non gli è stata raccontata la verità e potrà pensare che i genitori gli abbiano deliberatamente mentito, o che non siano all’altezza della sua curiosità, e quindi che sia il caso di cercare informazioni per vie traverse (e non sempre opportune, come ad esempio la pornografia, sempre più facilmente raggiungibile). Inoltre se i genitori dovessero scandalizzarsi o dimostrarsi turbati, i bambini potrebbero sentirsi “strani” ad avere questa curiosità, che tuttavia essendo in realtà assolutamente naturale, non passerebbe, potendo così metterli in difficoltà.
Se si percepisce una grande difficoltà ad essere disinibiti su un argomento di questo tipo, meglio non fingere di essere a proprio agio e cercare una mano: esistono ad esempio tanti libri che, fin da una tenera età (2-3 anni), possono essere d’aiuto ad affrontare la tematica della sessualità; alcuni esempi:
- “Come sono nato? Sollevo e scopro”, di K. Daines, dai 2 anni
- “E io dove stavo?”, di B. Granstrom, dai 3 anni
- “Mamma, come sono nato?”, di E. Prati, dai 3 anni
- “Questa sono io, questo sei tu”, di D. Rubel, dai 3 anni
- “Programma di EDUCAZIONE SESSUALE, 3-6 anni”, di R. Giommi e M. Perrotta, dai 3 anni
- “C’è un bambino nella pancia della mamma?”, di S. Blake, dai 4 anni
- “Così sei nato tu 4-7 anni. Una storia in rima per spiegare come nascono i bambini”, di A. Pellai, dai 4 anni
- “Piselli e farfalline… Son più belli i maschi o le bambine?”, di V. Facchini, dai 4 anni
- “Mamma e papà mi raccontate come si fanno i bambini? Una storia per educare il cuore di chi sta crescendo”, di C. Geuna, dai 5 anni
- “Pisellino, patatina: istruzioni per l’uso”, di M. Escoffier, dai 5 anni
- “Il sesso spiegato ai bambini”, autori vari, dai 6-7 anni
- “Così sei nato tu 7-10 anni” – di A. Pellai (dai 7 anni)
- “Programma di educazione sessuale 7-10 anni” – di R. Giommi e M. Perrotta (dai 7 anni)
- “Col cavolo la cicogna – raccontare ai bambini tutta la verità su amore e sessualità” – di A. Pellai (dai 7 anni)
- “Mamma, cos’è l’amore? – l’amore e la sessualità spiegati ai nostri figli” – di A. Pellai (per genitori)
- “Con gli occhi di un bambino. Accompagnare i piccoli nel mondo della sessualità” – di M. Pinciroli, L. Santoro e R. Carù
E se ci si sente proprio a disagio, si può chiedere l’aiuto di un esperto (uno psicologo, un pedagogista…) che cerchi insieme ai genitori il modo migliore per uscire dall’impasse.
Dott.ssa Giulia Schena