Essere genitori (non) è una passeggiata!

Una coppietta che passeggia con una carrozzina, ogni tanto abbassano lo sguardo a controllare il loro angioletto infagottato nel lenzuolino e poi si guardano con amore: che tenerezza.
Viene da pensare che essere genitori sia proprio come quella passeggiata primaverile: allegro, frizzante, dolce, emozionante.

Ma è davvero così semplice? È davvero tutto così bello?
È questo il mondo meraviglioso che si scopre quando si diventa mamme e papà?

Ecco un breve viaggio all’interno delle scoperte che si fanno quando un frugoletto capita dentro le nostre case.

1) Ci sono cose, che voi umani…. 
Ad esempio l’odore che quel minuscolo esserino può emanare. Viene da chiedersi come sia possibile, chessimangerannostiregazzini?!?
Il cambio pannolino è un momento catartico, anche perché il momento in cui si decide di cambiarlo va più o meno così: ti stendo sul fasciatoio, ti giri, ti rotoli, rischi di precipitare, riesco a spogliarti tra urla disumane, prendo calci a non finire, ti apro il pannolino, ti giri, ti rotoli, sporchi ovunque, riesco a darti una pulita tra i conati di vomito causati dalla puzza che ciò che hai prodotto emana, cerco di metterti un nuovo pannolino, ti giri, ti rotoli, calci a non finire, riesco a vestirti. Fai la cacca di nuovo.

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2.  Il cibo è un gioco meraviglioso. E il piatto è un’ottima tavolozza di colori. E il pavimento è una splendida tela intonsa da dipingere e abbellire. Per non parlare della parete.
In pratica ad ogni pasto poi servirebbe un idrante. Oppure si dovrebbe preventivamente incartare e proteggere tutto come quando vengono i muratori a fare qualche lavoro di restauro. Anche il bambino andrebbe incartato, naturalmente. E i genitori.
È impossibile.
Quindi ogni pasto è necessario dichiarare la calamità naturale.

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3. Dormire è una cosa meravigliosa. Bisogna farlo ogni volta che si rende possibile, ossia molto raramente.
I bambini sembrano avere le batterie, ma non batterie qualsiasi: qualcosa tipo Duracell; inesauribili. Non si riesce a calmarli, a fermarli, a spegnerli. Non si stancano mai.
Sono come i rotoloni Regina: non finiscono mai! Non finiscono mai di stupire, di sfiancare, di mettere alla prova le nostre energie.
Quindi quando si riesce a riposare ogni occasione è quella buona, ogni posto è quello perfetto.

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4. La privacy è un concetto decisamente sopravvalutato. Che bisogno c’è di essere liberi di fare qualcosa senza avere dei nanetti al seguito che chiedono continuamente e logorroicamente: “cos’è?” “cosa fai?” “perché” “come mai?”. Che bisogno c’è di avere dei momenti di pace e di silenzio?
Che bisogno c’è di essere liberi di avere dei bisogni primari da espletare? Meglio fare tutto in compagnia…. O no?!?

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5. Anche essere una coppia è decisamente sopravvalutato. Quando si diventa mamme e papà si devono spendere talmente tante energie nell’essere genitori, si deve essere talmente tanto orientati verso quelle adorabili piccole pesti, che quando si ha un secondo per fermarsi ci si accascia senza forze l’uno sull’altro.
Si rischia di dimenticare cosa significhi parlare tra adulti di cose da adulti.
Si rischia di essere sempre talmente al limite da non avere spazio mentale nemmeno per un saluto o per chiedersi chi sia quell’uomo/quella donna che si trova al nostro fianco.

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Insomma essere genitori non è decisamente una passeggiata primaverile. Anzi assomiglia di più ad una maratona.
Ma volete mettere la soddisfazione di arrivare in fondo ad una maratona??!?!
Nonostante tutte le fatiche, tutte le responsabilità, tutti i momenti di crisi, alla fine quando si arriva a traguardo e si guarda indietro alla strada percorsa non si può fare altro che sorridere e, con un sospiro di sollievo, constatare che non si corre da soli.

Dott.ssa Giulia Schena